viernes, 12 de febrero de 2010

ANTAR

L'OSSERVATORE ROMANO - Edizione quotidiana - del 31 Agosto 2002 - file 200q02h.rtf

La generosa missione della Marina argentina
per il salvataggio di una nave bloccata nei ghiacci

Una difficile e rischiosa missione che ha portato in salvo numerose persone è stata portata a termine da 176 uomini della Marina Argentina.
Sebbene, per quanto riguarda la salvaguardia della vita, le «Leggi Internazionali del Mare» stabiliscano chiaramente le responsabilità che ogni Marina ha nelle sue zone d'influenza, questi precetti non restringono il limite d'impegno che ogni forza navale impone alla sua azione in questo campo. In genere, questo limite è stabilito dal giusto equilibrio determinato principalmente da alcuni fattori, quali le caratteristiche del disastro, le disponibilità di mezzi materiali e personali per il tipo di compito da intraprendere ed i rischi impliciti nelle operazioni. Ciò nonostante, in questo tipo di operazioni vi è un elemento che è proprio di ogni forza navale, che deriva dalle caratteristiche di ogni popolo: il cosiddetto «fattore umano». È in questi casi che entrano in gioco la sensibilità e lo spirito di solidarietà dei protagonisti, le loro capacità specifiche e la loro preparazione.
Proprio il «fattore umano» — espresso nei valori dello spirito come il coraggio, la solidarietà e la vocazione di servizio — è stato il motore che ha portato la Marina Argentina ad intraprendere una rischiosa missione: dare assistenza alla nave tedesca «Magdalena Oldendorff», intrappolata fra i ghiacci antartici.
Questa storia è cominciata verso la metà di giugno, quando è stata presa la decisione di portare avanti quella che fu denominata «operazione Croce del Sud». Il rompighiacci «Almirante Irízar» si è preparata rapidamente e, il 25 di quel mese, è salpata da Buenos Aires. Dopo un rifornimento a Puerto Galván, vicino a Bahía Blanca (dove sono stati imbarcati anche gli elicotteri «Sea King» dell'Aviazione Navale), ha fatto rotta verso l'Antartide. L'«Almirante Irízar» ha percorso migliaia di chilometri, sopportando tempeste che l'hanno obbligarato a cercare riparo in una delle isole Sandwich del Sud fino ad arrivare alla barriera di ghiacci che manteneva imprigionata la nave tedesca.
Aprendosi un varco, ha potuto mettersi a fianco dell'«Oldendorff», rifornendolo di combustibile, viveri ed assistenza sanitaria. Il lavoro è stato arduo e ha richiesto l'applicazione di profonda conoscenza e antica esperienza, in una congiunzione di mezzi e personale, che hanno reso possibile la sua attuazione.
Le difficili condizioni meteorologiche che si registravano nella zona, unite alla mancanza di manovrabilità dell'«Oldendorff» per navigare in campi di ghiacci molto chiusi, hanno messo in grave pericolo la nave argentina e il suo equipaggio, con il conseguente rischio di un incidente ecologico.
Di fronte a questa realtà, i capitani di entrambe le navi, il Comandante della Forza Navale Antartica, ed il rappresentante dell'impresa armatrice, hanno deciso di non compromettere la sicurezza della nave tedesca, scegliendo di metterla in una posizione sicura e protetta dalle correnti marine e dalla deriva dei ghiacci, in attesa dell'estate antartica. La penisola di Muskegbutka è stato il luogo scelto dove, oltre ad essere rifornito, stato distaccato a bordo dell'«Oldendorff» il Tenente di Vascello medico Juan Carlos Campana, in servizio presso il Rompighiacci argentino, per far fronte alle eventuali emergenze sanitarie che potevano presentarsi in quel difficile frangente.
Dopo avere svolto la sua missione, l'«Irízar» ha fatto ritorno a Buenos Aires, al termine di una delicata e complessa missione. Arrivato in questa città, il rompighiacci viene sottoposto ad opera di manuntenzione per essere pronto alla prossima campagna antartica d'estate, dove avvicenderà il personale e rifornirà le basi.
L'atteggiamento positivo messo in evidenza da ciascuno dei componenti dell'equipaggio del rompighiacci ha dimostrato come si possano affrontare gli inconvenienti con volontà ed efficienza nell'azione. L'operazione compiuta ha meritato non solo il riconoscimento del popolo argentino ma anche del mondo intero, che ha potuto apprezzare l'atteggiamento solidale del Paese e della sua Marina.
Lo spirito di dovere e sacrificio per il prossimo è vieppiù rafforzato dalla forza della fede, profondamente radicata negli uomini del mare argentini. Durante la missione, non è mai mancata l'assistenza religiosa, prestata dal Cappellano Don Enrique Saguier Fonrouge, il quale ha celebrato ogni giorno la Santa Messa alle ore 18 e i sabati e domeniche, alle ore 10. Egli ha amministrato instancabilmente il Sacramento della riconciliazionne ed ha organizzato incontri informali con i membri dell'equipaggio, svolgendo una rilevante opera di catechesi ed evangelizzazione. Alle ore 17.30, si recitava il Santo Rosario.
Quest'atteggiamento s'inquadra in una tradizione argentina, messa di rilievo quando, cent'anni fa, l'allora Tenente di Vascello Irízar, al comando della corvetta A.R.A. «Uruguay» salvò dai ghiacci antartici i componenti della spedizione dello scienziato svedese Otto Nordesjkold, composta da norvegesi e svedesi, e dall'Alfiere della marina Argentina José María Sobral.
Nelle complesse circostanze che vive il Paese argentino, la missione compiuta dalla Marina costituisce un invito alla speranza, nel verificare la capacità professionale, scientifica e tecnica della popolazione e per mostrare concretamente i valori di coraggio, di solidarietà e della vocazione di servizio che ne informano costantemente l'azione.
L'«Irízar» aveva a bordo un equipaggio di 176 uomini, composto da scienziati specializzati in glaciologia e meteorologia, membri degli equipaggi degli elicotteri navali (fra i quali si contano piloti, secondo piloti, meccanici e personale ausiliario), membri dell'Esercito Argentino, esperti in pattugliamenti sui ghiacci, una équipe sanitaria completa (composta da un chirurgo, anestesista, dentista, biochimico ed infermieri che fanno parte della Sanità navale), nonché subacquei addestrati in operazioni nelle zone antartiche protagonisti di un nuovo episodio nell'ambiente marittimo, tanto insondabile quanto crudele. L'episodio è stato, per tutti i protagonisti, un estremo atto di servizio, una missione ad alto rischio, sempre presente in quest'attività che ha come finalità ultima la protezione del valore umano in tutti i suoi aspetti.
La Santissima Vergine delle Nevi Antartiche, la cui festa si celebra il 5 agosto, ha accompagnato gli sforzi dei marinai argentini per proteggere e tutelare la loro vita nelle inospitali regioni ghiacciate. Nostra Signora, venerata dagli uomini della Marina Argentina anche sotto l'invocazione di «Stella Maris», è rimasta insieme con loro lungo tutta la traversata e nel viaggio di ritorno, in un mare libero da ghiacci ed in rotta verso casa, avendo essi adempito il loro dovere con l'aiuto della Divina Provvidenza.
ALBERTO M. SCOTTO

Editorial "La Nación"2002

LA HAZAÑA DEL IRIZAR



Tras 24 días de navegación, de los cuales 10 fueron rompiendo los espesos hielos antárticos, el buque de la Armada Argentina “Almirante Irizar” llegó al rescate del barco Magdalena Oldendorff, que se hallaba varado desde el 11 de junio último en un zona muy comprometida al sur del Mar de Weddell. La misión conocida como “Cruz del Sur” se encuentra en su fase final y ambos buques atraviesan la parte más difícil de la vuelta navegando entre las barreras de hielo antes de hacerlo, finalmente, en aguas abiertas.

El hecho podría haber resultado ser uno más entre los tantos que llegan al conocimiento de la sociedad, sin embargo, detrás de este rescate hubo numerosas historias y denodados esfuerzos que hicieron posible la hazaña, la que ya ha cosechado el reconocimiento nacional e internacional. Al momento de recibirse la orden de alistamiento, el rompehielos Irizar estaba en pleno período de receso. Por recambio natural de la tripulación, la actual dotación está compuesta con un 30% de personal nuevo que recibió entrenamiento específico antártico durante el alistamiento previo y en la travesía. Tal fue la urgencia y la necesidad de zarpar en ayuda del barco alemán que lo que en tiempos normales para alistar al Irizar para una campaña de verano insume entre los cuatro a seis meses en esta oportunidad, y partiendo de un receso total, el alistamiento se cumplió en sólo 15 días.

Por la época del año y la ubicación en la que quedó atrapado el buque, la misión encarada por el Irizar estaba signada por las dificultades y los riesgos. La tripulación del rompehielos tuvo que enfrentarse a temperaturas extremas que cuando alcanzan los 30 grados bajo cero adelanta el tiempo de congelamiento de una persona con piel descubierta o expuesta a tan sólo 3 minutos y que asociadas con el viento producen una sensación térmica que puede llegar hasta los 45 grados bajo cero.

Además, desde el mediodía del 5 de julio hasta la tarde del domingo 7 de julio el Irizar tuvo que capear un fuerte temporal que implicó que el buque tuviera rolidos de hasta 45 grados a cada banda. Esta condición de navegación implica que no hay servicio de cocina, genera molestias de equilibrio, malestar y cansancio general en la tripulación debido al esfuerzo físico que representa mantenerse de pie.

Para esta operación no sólo hubo que atravesar aproximadamente 3.000 kilómetros de hielo, en una zona donde no se tenía experiencia y en la que el hielo presentaba paredes más espesas, más densas y por ende más difíciles de romper sino que también el Irizar se alejó hasta los 8.500 kilómetros cuando en una campaña de verano la distancia de reabastecimiento es hacer un alejamiento máximo de 3.000 kilómetros desde la ciudad de Ushuaia.

Todo ello no hace más que confirmar la profesionalidad y el coraje demostrado por la tripulación del rompehielos, que para esta emergencia contó, además, con tripulantes extras tales como meteorólogos, glaceólogos y asesores náuticos en hielos quienes, con su experiencia y conocimiento, posibilitan el exitoso rescate del barco alemán.

El “Almirante Irizar” es el continuador de una histórica tarea llevada a cabo por la Armada Argentina y cuyos inicios se remontan al rescate de la expedición sueca del doctor Otto Nordensjöld en el año 1903. Siguiendo la estela de la corbeta “Uruguay” – a cuyo mando iba el teniente de navío Julián Irizar- y de su antecesor el rompehielos General San Martín, quien obtuvo el reconocimiento internacional a partir del apoyo brindado al buque noruego Polarbjorn que se hallaba apresado por los hielos, el Irizar ha cumplido en varias oportunidades ayudas humanitarias exitosas.

Agosto 2002_ La Nación_Editorial

Imforme Campaña Antártica 2000_2001

Bs.As Abril de A.D. 2001

A S.E.R.Mons. Norberto E. Martina
Obispo Castrense de Argentina


Informe Pastoral Antàrtica:2000/1

Con alegría y cierta nostalgia elevo a S.E.R la memoria de este último año de mi tarea antártica.
Para una mejor intelección divido el tiempo en:
a- desde el regreso de la CAV2000 hasta mi Peregrinación Jubilar
b- preparación inmediata de la C.A.V.2000/1
c- desde la zarpada de Pto. de Bs. As hasta el regreso.
a)Arribado al Pto. de Bs. As. el 16 de Mayo participé del Día de la Armada en el RHAI, Invocación religiosa y chocolate el día 17.08 hs.- 29de Mayo en la formación por el día del Ejército.
A partir del 31 de Mayo, (Visitación de la Sma.Virgen) comencé a dar clase al Curso Preantártico (Deontología). Retomé los contactos radiales con las Dotaciones en las Bases Antárticas.
Junio 1 asistí, invitado, al cambio de Comandante Conjunto Antártico (Q5)
A partir de este día celebré la S. Misa en el Sanatorio Mater Dei, a las 06.30
(Mons. Desimone sufrió un accidente quebrándose la cadera) autorizado por el Sr. Capellán Mayor y hasta el día 28 de junio.
Junio 5 Asistí al Sr. Gral Pujato en oportunidad de su Cumpleaños, 97 años en el Hospital Mil. Campo de Mayo.
Junio 20,invocaciòn religiosa en Monumento a Belgrano, enviado por el Sr. Capellán Mayor (Instituto Belgraniano)
b)Viajé a Roma, Lourdes y Fátima; autorizado por S.E.R. , el Sr. Capellán Mayor y el Jefe del Cdo. Antártico realicé esta Peregrinación Jubilar a partir del 29 de Junio. Durante ella mantuve a través de Internet y por Teléfono comunicaciones con algunas Bases y con la Radio del Cdo. Antàrtico para su difusión a las Bases que no tienen otra forma de comunicación.
c) Arribado a Ezeiza el día 27 de Junio retomé las Clases del Curso y su atención personalizada. Previendo la Licencia había adelantado dando dos y a veces hasta tres horas semanales de clase.
A partir de Agosto se sumaron las “auxiliares de base”, son las Señoras de las Flìas. que permanecerán en Base Esperanza, con ellas tuve charlas y atención pastoral.

Agosto 23,Invocaciòn Religiosa en memoria del “Exodo Jujeño”, pedida por el Instituto Belgraniano, enviado por el Sr. Capellàn Mayor.
El Buque estuvo en Dique seco en Pto. Belgrano hasta el 4 de Setiembre, lo recibí en el Pto. de Bs. As.
Septiembre 7,Concelebraciòn en Catedral Castrense Acción de Gracias de S.E.R.(Su Cumpleaños el día 6)
Septiembre 8,9,10 viaje al Encuentro Eucarístico Nacional a Cba., autorizado por el Sr. Capellán Mayor.
Septiembre 17,desde el Edif. Còndor, en Video-conferencia y en forma radial todas las Bases Argentinas y algunas de países hermanos S.E.R. presidiò la Solemne Misa Jubilar. Organizada para todas las Bases y en directo
con B.A.Marambio.
Octubre,11,12,13, volé a Ushuaia a unirme al Buque que en prueba de máquinas llego allí y participamos del Aniversario de la Provincia de Tierra
del Fuego.-
Octubre 17 hasta el 2 de Noviembre continué la peregrinación acompañando a las Familias que la habían programado.
En ese mes estaba programada la Celebración de la Sta. Misa en B.A.M en su viaje al Continente Antártico, se suspendió ese viaje y se realizo en 28 de Octubre el relevo de la Dotación sin poder cumplir lo programado.
Noviembre 19,Celebrè la Sta. Misa transmitida en forma radial a todas
Las Bases desde la Capilla “Cristo Rey” del Cdo. Antàrtico.unièndonos a la S. Misa Jubilar para la familia militar que se celebro ese mismo día horas antes Presidida por S. S. J. Pablo II y concelebrada por S.E.R. y otros Obispos Castrenses.
Noviembre 29,Concelebraciòn recordando la Asistencia Religiosa del Ejercito a las 11 hs en la Catedral Stella Maris.
Diciembre 11,07,30hs.Celebraciòn S. Misa en acción de gracias de los integrantes de la Patrulla al Polo en Monasterio Teresiano, saludo y obsequio de las Monjas Carmelitas (acompañaron y acompañan con su Oración la tarea de La Flìa. Antártica)

Enero 3- Zarpada del Pto. de Buenos Aires , navegación costera hasta la Ría de Bahía Blanca donde cargamos combustible en zona.
Enero 5- al 8 de Enero a las 20 hs llegamos a la caleta Scotia y el 9 comenzamos la descarga. Celebré la Sta. Eucaristìa en la Base Orcadas. Responso en el Cenotafio y dejé un Copón con Hostias para el año.
Enero 11- B.A. Esperanza Confesiones y Sta. Misa donde recibieron a Jesús por primera vez , el día 12 Gabriela y Antonela Benítez y Marcela y Juan Pablo Cárcamo acompañados por sus Padres y compañeros de “Invernada”.-
Enero 13 –B.A.Marambio en operación de descarga el Q5,saludé a la Dotación.
Enero 14- Segundas Comuniones en la Capilla del Buque, antes de volar a Palomar vía Marambio las Dotaciones salientes y recibir a las entrantes.
Enero 15-05hs de la mañana colacionamos hielo cuando se operaba en la descarga entorno a Marambio a consecuencia de ello y después de la descarga y pasar por Petrel , Esperanza y Jubany partimos hacia Pto. Belgrano.
Enero 22 –27 en navegación; realizamos Homenaje a los Héroes del Belgrano al cruzar la latitud aproximada de su hundimiento, como todos los años
Enero 28 hasta el 16 de Febrero en reparación el Buque, el 17 previo paso de carga en Pto. Galvan y recibir los Helicópteros zarpamos hacia Antártida.
.......Febrero 22, día de la Antártida, Sta. Misa e Invocación, por la tarde.
Febrero 23, B.A.Orcadas de paso hacia B.Belgrano II .
Febrero 27. B.A.Belgrano II, celebré Sta. Misa en la Gruta Ntra. Sra. de las Nieves Antárticas- Consagré un Copón para el año. Responso en la Cruz.
Marzo 3, después de haber concluido la tarea de reaprovisionamiento de la Base desde 8 millas (algo muy bueno) zarpamos. En las vísperas del Primer Domingo de Cuaresma.
Marzo 8, B.A.Orcadas, descarga en lancha, nieva y hay poca visibilidad.
Marzo 11.B.A.Esperanza , Petrel, llevando el personal que cumplió tareas a Marambio.
Marzo 15,vuelos a distancia llevando el personal a Marambio a tomar los vuelos a palomar, de repliegue.
.......Marzo 21, finalizada la descarga buque zarpó hacia Petrel, Esperanza la navegación fue muy dificultosa por los hielos muy compactos sobre el agua
.......Marzo 23, Esperanza dejando material y Celebre en la Capilla S. Francisco nuevamente.
......Marzo 24 / 29 hacia B. San Martín
Marzo 30 Formación –Bendición- Oración- en la Base.
.......Marzo 31 en navegación se pasa por B. Palmer (USA),B.A. Brown.
Abril 1. B.Melchior, verificaciòn del estado y descarga.
Abril 2 . Destacamento Cámara 07hs
10hs. Sta. Misa por los caídos en Malvinas
11hs.Formaciòn homenaje Q.5.
......Abril 3.B.A.Jubany Sta. Misa, en Capilla S. Pablo Apóstol descarga y relevo de la dotación .-


.......Abril 4 en navegación hacia Pto. de Buenos Aires, estimando arribar entre el 8 y el 9 de este mismo mes.


Durante los días de Campaña Celebre diariamente la Sta. Misa y los días Sábados y Domingos por la tarde también a las 18 hs.
Atendí Confesiones, consultas y compartí las preocupaciones de los integrantes de esta “ Gran Familia” repartí S. Rosarios, Evangelios, Medallas, en la hoja noticiosa “Antartic Herald” siempre había un alimento espiritual de la Sagrada Escritura o de S. Agustìn (Pensamientos) breve pero continuo.

Pidiendo a S.E.R. perdone la desprolijidad de este Informe que termino junto a la llegada a Puerto a fin de no demorar las tareas que me ha asignado .
Unido en Cristo y María Sma.




Pbro. Enrique A. Saguier FonrougeCapellán Castrense

Cruz del Sur_2002

OPERACIÓN_CRUZ_del_Sur.
AICA BAIRES -SERVICIO NACIONAL-
LUNES 12 DE AGOSTO DE 2002



LA VIRGEN DE LAS NIEVES ACOMPAÑA AL IRIZAR

Buenos Aires, AGO 12 (AICA): El rompehielos Almirante Irízar navega rumbo a Buenos Aires tras cumplir una hazaña técnica y humanitaria que llena de orgullo a los argentinos y se inscribe en la historia de las grandes proezas del mar. Entre sus tripulantes figura el capellán, padre Enrique Saguier Fonrouge, con quien AICA se comunicó en navegación para saber cuál es su cometido, cómo lo cumple y la vida religiosa y espiritual del equipaje. “La Santísima Virgen de las Nieves Antárticas nos viene acompañando junto a la advocación de María Stella Maris”, sintetizó el Capellán.

Un gran desafío

El Padre Saguier Fonrouge, Jefe del Servicio Religioso del Comando del Cuerpo de Ejército II, no es con todo un navegante improvisado, y eso motivó que fuera destinado para la Operación Cruz del Sur, que tan gallardamente está concluyendo el Almirante Irízar. Durante seis años integró las campañas antárticas y el aprovisionamiento de las bases en el Continente Blanco. Tiene navegadas 150 mil millas aproximadamente y suma 27 meses de Antártida en ese período, preparando al personal y acompañando su adiestramiento, asistiendo a toda la gran familia antártica.

“En esta oportunidad -dice- el desafío era muy grande por lo avanzado del invierno polar, las latitudes por las que la nave se habría de aventurar, nunca antes navegadas en esta época dado las pocas horas de claridad, las bajas temperaturas reinantes y el consiguiente congelamiento del mar. Si a esto le agregamos el hecho de desconocer el tiempo que llevaría la tarea y, por ende, nuestro regreso al Continente, tendremos el panorama del comienzo de la travesía.”

Alegrías y tristezas

Añade que durante la navegación celebra la Eucaristía en la capilla, a las 18 todos los días y sábados y domingos por la mañana a las 10. Confiesa en todo momento, también mantiene charlas informales con los que viajan en esta ciudad flotante que conduce a 176 personas. Es insoslayable el tema de la familia, sus historias, los seres queridos...Las áreas son variadas: máquinas, electrónica, cocina, meteorología, sanidad, etc. “Charlas programadas con las distintas jerarquías y responsabilidades a bordo. ¿Temas? Los que se elijan. Dios se encarga de que nos enriquezcamos todos con la exposición y el posterior análisis por parte de quienes -la primera obligatoria y las demás voluntarias- participan y asisten a las mismas.”

Cuarenta días de navegación -señala el Capellán- en que han vivido experiencias de la vida diaria magnificadas por la distancia y las circunstancias del entorno. Da algunos ejemplos: Un nacimiento asistido por el papá a través de la radio; la pérdida del padre de un tripulante y de un sobrino de otro. Preparación para el matrimonio, “ya que en setiembre, Dios mediante, se casa un miembro de la dotación del rompehielos Almirante Irízar, el teniente de navío Carlos Recio. Y catequesis personalizada, oportuna y disponible para todos quienes la requieran”.

“Es importante ver cómo reacciona el cristiano ante estos hechos: alegría con la familia Márquez; tristeza y solidaridad con la familia Nieva. Las misas están más concurridas desde estos acontecimientos. También incorporamos el rezo del Santo Rosario a las 17.30, y día a día, rezamos a Jesús y María los unos por los otros”, concluye.

Dios entiende cualquier idioma

El Padre Saguier Fonrouge continúa su relato a partir del encuentro con el buque alemán buscado. Expresa: “Al llegar y abarloarnos [término de la jerga marinera que significa situar un buque de tal suerte que su costado esté casi en contacto con el de otro buque] al Magdalena Oldendorff, en el intercambio y posterior navegación en convoy, ellos en ruso, alemán y filipino, pasando por el inglés, y nosotros en español, rezábamos al mismo Dios y Padre.”

La lejanía de lo que constituye como “el resto del mundo”, el clima impiadoso, los seres queridos a miles de kilómetros, crearon un clima de honda emoción, reconoce el Capellán. “La vuelta al amarradero natural de hielo y la posterior despedida no fue menos tocante: dejábamos a un miembro de nuestra tripulación y nos llevábamos a dos tripulantes del Magdalena.”

El tripulante argentino que quedó en el Ollendorf (ya se sabe) es el doctor Campana, médico, lo que les dio una gran tranquilidad a la marinería del buque atrapado porque les garantizaba la asistencia de un profesional. “La charla con el doctor Campana -dice el sacerdote con un dejo de tristeza-, un libro del Padre Alfonso Milagro, su Biblia junto con medicamentos y otros elementos, es todo lo que quedó en su camarote.”

La tarea del Capellán

El Padre Saguier Fonrouge se diría que ha entrado en largos puntos suspensivos. Pero debe hablarnos todavía más de su trabajo a bordo. Y cumple: “La tarea del Capellán es estar donde se lo necesite y rezar y hacer rezar a todos, bendecir cumpleaños, perdonar pecados, disimular los errores ajenos y acompañar las tareas de riesgo desde el puente de mando en silencio y rezando, rezando siempre pues nuestro Padre Dios escucha si pedimos con insistencia y prometemos hacer su voluntad. Siempre escucha y otorga.”

Cuenta que tras llegar y abastecer suficientemente el buque, lo acompañaron en el intento de salida abriéndole camino. Pero ante la situación que se planteaba, previos vuelos glaceológicos, se determinó quedar a la espera del deshielo. Luego la planificación de quedarnos si no se podía volver o regresar al Continente.

Nuestra Señora de las Nieves

El Capellán es hombre de fe mariana. Por eso dice en los últimos tramos de su comunicación: “La Santísima Virgen de las Nieves Antárticas, cuya fiesta celebramos el 5 de agosto, nos viene acompañando junto a la advocación de María Stella Maris en el derrotero y en las singladuras. Hoy se hace realidad lo que algunos en su corazón no se atrevían a manifestar: la alegría de estar navegando en mar libre de hielos y con rumbo a casa, habiendo cumplido acabadamente el desafío, con la suma de los aciertos en la conducción y la divina Providencia de Dios.”+

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Pastoral Católica en la Antartida_1996_2000

Pastoral Antártica Argentina

A partir de la Consagración Episcopal de S.E.R Mons.Dr.Norberto E.
Martina o.f.m. como Obispo Castrense en día 22 de diciembre de 1991 se
desarrolló una tarea de acompañamiento Espiritual-Sacramental a toda la
actividad antártica.
El 4 de Enero del año 1992 S.E. el Obispo embarca en el Rompehielos
Alte.Irizar y realiza la Capaña de Verano: permaneció 7 días en B.A.Esperan
za,en B.A.Belgrano II donde celebró la S.Misa de Campaña a los pies de la
histórica Cruz. Tuvo comunicación por Radio con el Vaticano donde comuni
có esta presencia tan cerca del Polo,siendo el primer Obispo en realizar su
ministerio en tan lejanas regiones.Confirmó a cinco miembros de la Tripula
ción del Q5 y celebró la Santa Misa en B.A.San Martín.

2-
Antecedentes:
A partir del viaje de rescate de la Corbeta Uru-
guay en l904,donde un medallón con la imagen de la Virgen de Luján acom
pañó la tarea, en l946 el P.Lérida s.j. celebra la primera Misa,que se conoz-
ca en el Observatorio de islas Orcadas del sud;entronizando una imagen de María de Luján y emplazando una cruz de gran tamaño de Lapacho.
Comunicó radialmente al Sumo Pontífice estas actividades.
En la B.A.San Martín el 21 de Marzo de l951 a las l5,30hs el R.P.Dr
Juan Monticelli Bendice las instalaciones de la flamante Base que deja inau
gurada el Cnel.Hernán Pujato pionero antártico y visionario del futuro.
En B.A.Esperanza en l978 se realiza el Matrimonio del Sarg.1 Carlos
sugliano y Susana B.Buonamit y se Bautizó a Marisa de las Nieves Delgado
Destacamos la presencia de:R.P.Tarcisio Rubín que permaneció 6 me
ses en Esperanza,del R.P.Defilipis sj que acompañó dos invernadas así el
Pbro.Lionnel O.Mosse en l979 permaneció un invierno en la misma Base.
También acompañaron campañas los Padres: Duilio Barbieri,Maffe
zzini,Manzeñido,Santore y otros.
Como verán esta síntesis no pretende abarcar todas las tareas espiri
tuales realizadas.

3 - A partir de l995 la Pastoral Antártica ,programada por el Obispado
Castrense,la preparación del Personal que integrará las distintas dotaciones
que trabajarán en el Continente Antártico.
Consiste en: Designación de un delegado pastoral y Capellanes que
de acuerdo a la necesidad y la posibilidad acompañarán desde el comienzo
a quien lo requiera.
En el Curso de Capacitación que desarrolla el Cdo.Antártico de Ejér
citó dar la Materia Deontología Antártica,de formación ético-espiritual .
Acompañar el Capellán Antártico al Curso a la realización,en el terre
no,de Técnica Polar II.
Atención personalizada viviendo en el mismo Comando,celebrando en
la Capilla la Santa Misa y preparando sacramentalmente a quienes lo necesi
ten.
También la Dotación del Rompehielos será atendida,Misa dominical en la Capilla Stella Maris del mismo ,como charlas de formación antes y du
rante la Campaña .
Con el personal científico del I.A.A. de la D.N.A en la medida de sus
necesidades y requerimiento antes y durante la Campaña Antártica.

4- Hoy contamos con la permanencia,desde el año l996,de Jesús Sacramen
tado en cada Sagrario de las cinco Capillas-Oratorio en la Antártida.
Capilla San Francisco de Asís.inaugurada en Febrero de l976 en Base
Esperanza.
Capilla Stella Maris ,en año no establecido,de Orcadas.
Capilla Ntra.Sra.de las Nieves, en año no establecido,de B.Belgrano II
Capilla Ntra.Sra.de Juján,inaugurada por S.E.R. el Obispo el l5 de
Abril de l996.en B.A. Marambio.
Capilla Cristo Caminante,en año no establecido en B.San Martín
Capilla Ntra Sra del Valle,en construcción,en B.Jubani.
Sumamos la Capilla Stella Maris del Rompehielos y la Capilla –Orato
rio Cristo Rey,bendecida por S.E.R. en Octubre de l998 en la sede del Co-
mando Antártico de Ejército.

5 - La atención en las Bases se continúa por el contacto radial frecuente,
algunos cruces durante el invierno a Marambio del Capellán,y la celebra-
ción de la palabra con distribución de la Santa Eucaristía por parte de los
Ministros Extraordinarios de la Eucaristía que anualmente designa el Sr.
Obispo a pedido y con la preparación adecuada del Capellán respectivo.
Celebrar la Santa Eucaristía en tan hostiles regiones despierta un sin-
número de emociones no explicables pero que colman de Paz y intensa
alegría al creyente que se une en Comunión con Dios y con los hermanos.
rezando por los que estamos,los que estuvieron y los que vendrán.
Concluyo esta breve reseña con la Oración a María que acompañó la
peregrinación de una imagen de María de las Nieves,bendecida por S.S.
el Papa Juan Pablo II,por todas las Bases y quedo entronizada en B.Orca-
das. ¡MADRE mía,limpia mi corazón de todo pecado!
Te pido que intercedas ante tu divino Hijo JESUS,para que me
otorgue la Gracia de poder realizar mi tarea en el servicio,haciendo Su
voluntad.
Que sienta tu maternal protección en la ausencia de los seres que-
ridos,acompaña especialmente a mi Familia de la que estoy lejos por la
tarea,
Que todos los que integramos la Gran Familia Antártica seamos portadores,con nuestro testimonio y trabajo en bien de la Humanidad,
de la buena nueva del Evangelio. AMEN.-

Pbro.Enrique Saguier Fonrouge
Capellán Antártico